Il nostro letto Super King Size

Follow my blog with Bloglovin

Quando stavamo scegliendo l'arredamento, anzi ancora prima, quando ancora la casa era solo un progetto, il mio Papi-to-be continuava ad insistere per avere un letto matrimoniale fuori misura. La cosa è stata più volte osteggiata da me, perchè sì, va bene che sei un bell'omone, ma secondo me ci stai in un letto normale! Comunque con le sue doti persuasive - che i figli hanno ereditato - 

mi ha lavorata quotidianamente ai fianchi finchè stremata, esausta, stufa di sentirlo parlare ho accettato.

E oggi mi tocca pure dire che aveva ragione lui. Perchè in 5 in un letto matrimoniale normale o siamo i Puffi oppure non ci si sta. Ma chi poteva immaginarlo allora!??! 

Quando è nato Momi la mia idea era di piazzarlo nella sua cullettina in cameretta e stop. La sua camera sarebbe stata il suo regno, il posto in cui avrebbe dormito finchè avesse vissuto con la mamma e il papà. Sì, ci ho creduto. 

Poi ho cambiato idea, perchè avevo paura di non sentirlo e quindi la sua culletta è stata trasportata già la prima notte di fianco al lettone. E poi..beh, poi ogni volta che lo rimettevo nella culla dopo che aveva poppato faceva dei versacci che avevo sempre paura si strozzasse e allora lo tenevo a dormire sulla mia pancia: io seduta nel letto e lui lì, come una rana. E come per magia i rantoli sparivano e basta, dormiva che mollami. Chiaramente non erano rantoli, era la mia normale  paranoia, peggiorata dalla paranoia della Sids, che mi faceva vivere male. 

Quello è stato l'inizio di un lungo percorso. Momi non ha mai dormito volentieri, nè di giorno, nè di notte. Farlo addormentare era un incubo, non voleva mai mollare, restava sempre vigile e più aveva sonno e più si agitava. Di notte, quando ho iniziato comunque a metterlo nel lettino, si svegliava settecento volte. E a me, toglietemi tutto, ma non il mio sonno! Così basta, Momi è diventato un ospite fisso. 

Di solito lo facevo addormentare nel suo letto e poi me lo andavo a recuperare la prima volta che si svegliava. Quando abbiamo sostituito il lettino con le sbarre con un letto normale, continuavo ad andare a prenderlo io, perchè lui aveva paura di venire oppure voleva che lo prendessi in braccio per pigrizia - e te credo, alle 4 di mattina vorrei essere pigra pure io..

Poi è nato Giorgio. In quel periodo passavo tante notti sola con loro perchè il Papi lavorava. Quindi Momi era il padrone del letto. Con Giorgio avevo deposto le armi e mai mi ero sognata di metterlo da subito a dormire in cameretta. Così, culletta di fianco al lettone e via, sveglia ad ogni vagito per dargli da mangiare. E anche lui la stessa storia di rantoli. Così si riparte: dormi sulla pancia della mamma anche tu. 

E invece no! Lui voleva addormentarsi vicino a me, ma poi si scocciava a stare nel lettone e si agitava finchè non lo rimettevo nella sua culla. E così anche quando l'abbiamo messo nel lettino Giorgio ha sempre dormito lì - lui non aveva più quello con le sbarre, ma abbiamo preso un letto pop-up da mettere per terra che fa un po' cuccia del cane, ma è stato uno degli acquisti migliori che abbiamo fatto! 

Il letto-cuccia

Quando aveva bisogno di noi, era lui che usciva dal suo lettino e ci raggiungeva. Ma solo per qualche coccola, perchè se si tratta di dormire allora preferisce stare da solo, da sempre. Oggi viene nel lettone la mattina presto, ma è più facile che vada il Papi a consolarlo e gli si addormenti accanto!

E poi c'è la Lola. A lei non è ancora chiaro che la mamma non è una sua prolunga, un suo pupazzo, il suo ciuccio. Lei ha bisogno di toccarmi costantemente. Anche quando eravamo in ospedale, la notte dormiva se le tenevo la manina. Ogni tanto Papi ci prova a metterla nel lettino-cuccia, ma la cosa dura pocchissimo. Siccome poi io non ho voglia di provare e riprovare, una volta che è lì nel lettone ci rimane.

Visto come stanno le cose penso di essere ormai un'esperta di cosleeping! Con Momi mi sono documentata e ridocumentata per trovare qualcosa che un po' giustificasse la mia incapacità di metterlo nel suo letto, un po' la supportasse e un po' mi aiutasse a riprendere possesso dei nostri territori. Tra chi dice che il cosleeping aiuta a sviluppare la sicurezza in se stessi, chi dice che fortifica i rapporti, chi dice che non si fa perchè il lettone è mio e comando io, come per ogni cosa che riguarda i bambini - ma forse come per tutto ciò che riguarda qualsiasi relazione umana - trovi ogni tipo di opinione pro o contro e ti rispecchi in quella che meglio fa il tuo gioco, ti giustifica o ti dà ragione. 

Nel mio caso come per l'allattamento, anche per il discorso sonno ci sono posizioni ghettizzanti, non in modo così netto come quando si parla di tetta in realtà, ma comunque..

Personalmente, ho scoperto che il cosleeping lo sceglie il bambino. A seconda di qual è la sua personalità e quale il suo bisogno. Certo, si possono educare a stare da subito nel proprio letto e si possono anche educare al sonno. Io non sono stata capace. Mi sono sempre detta che i bambini che dormono sono una leggenda metropolitana. Ma è ovvio che non è vero - l'ho scoperto con Giorgio - era solo quello che avevo bisogno di dirmi per non sentirmi una mamma inadeguata. Perchè il mio punto di vista è che per qualche strano motivo la nostra società vuole che il bambino perfetto sia quello che dorme sempre da solo e la mamma perfetta sia quella che lo educa comunque a stare solo e a dormire nel proprio letto.

In realtà penso che la mamma perfetta sia quella che ascolta i propri bisogni e quelli del proprio bambino e cerca di conciliarli, e il bambino sia sempre perfetto. Io ho trovato la mia via nell'accoglierli nel nostro letto ogni volta che ne avessero avuto voglia o bisogno. E anche - o soprattutto - nell'ospitarli quando ne avevo bisogno io per mettere a tacere le paranoie. 

il Letto Super King Size

Tanto, prima o poi da quel letto ci escono e non ci rientreranno nemmeno se lo chiederemo piangendo. E così preferisco lasciare che sia, tanto abbiamo un letto super King Size!

N.B. Questo è un post per mamme. I papà si astengano dal dissentire. Già lo sappiamo.